Il Terremoto

La notte del 6 Aprile 2009 (alle ore 3:32:12) un terremoto di magnitudo Mw=6.3 ha colpito l’Abruzzo, con epicentro a scarsa profondità focale (9.5 km, coordinate 42.348 N, 13.380 E, Figura 2) molto vicino alla città de L’Aquila (circa 7 km SO). Questo evento principale è stato il più forte di una sequenza iniziata alcuni mesi prima, costituita da 23 scosse sismiche di magnitudo Mw>4 tra il 30 Marzo e il 23 Aprile 2009, e comprendente significativi aftershocks (Mw 5.6 il 7 Aprile e Mw 5.4 il 9 Aprile). L’evento principale si è verificato durante la notte, quando la maggior parte delle persone stava dormendo. Le conseguenze sono state molto gravi, con 305 vittime, circa 1500 feriti e una grande massa di sfollati (più di 24000, ma con la temporanea evacuazione di 70000-80000 residenti nei primi mesi dopo il disastro. Un’area molto grande dell’Abruzzo, comprendente il centro storico de L’Aquila, i suoi sobborghi e molti comuni del circondario, è stata interessata dall’evento sismico, che ha causato danni gravi e crolli in molte costruzioni non solo nel capoluogo, ma anche in paesi abbastanza lontani dall’epicentro.

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Figura 2: Epicentro del terremoto del 6 Aprile 2009
(fonte: Istituto di Geofisica e Vulcanologia – INGV).

La crisi sismica ha causato gravi perdite e circa 18000 costruzioni inagibili sono stati censiti nell’area epicentrale. Un totale di 90 comuni ha subito danni con Intensità Macrosismiche MCS (Scala Mercalli-Cancani-Sieberg, Figura 3) variabili dal grado IX-X al V-VI. Molti edifici afferenti al patrimonio storico-artistico hanno evidenziato gravi danni o collassi, tra cui chiese, palazzi, castelli e fortificazioni storiche, databili dal medioevo ai periodi rinascimentale e barocco.